La "Storia" della mia 750 Special

La storia di questa moto è affidata a due precedenti proprietari.

Il primo di questi, a cavallo tra gli anni 80 e 90, ha pensato di trasformarla in una versione "Ambassador" (versione esportazione per il mercato Americano) applicando solo modifiche d'epoca con pezzi originali Moto Guzzi ed apportando non solo migliorie estetiche ma anche funzionali.

Modifiche meccaniche.

C'erano due "limiti" che la moto aveva e che la stessa Guzzi aveva poi rivisto nelle versioni 850.

Il primo era la frenata anteriore con doppia camma a tamburo. La massa della moto stessa, portata nel traffico più moderno, risultava eccessiva per permettere al mezzo di fermarsi in tempi soddisfacenti. Nelle versioni 850, la Guzzi installerà un freno a disco, ma in questo caso, il primo proprietario ha deciso di non scostarsi dall'originalità (per fortuna) e ha proceduto alla sostituzione dell'intera forcella anteriore (con relativo cerchio e tamburo) di una versione 750 Sport. Quest'utima era stata pensata con un doppio disco a tamburo (4 camme, due a dx e due a sx) Tra l'altro, sentendo alcuni meccanici della vecchia guardia, tale sostituzione era d'uso comune all'epoca.

Quando l'ho ritirata la frenata non era per nulla soddisfacente ma dopo una regolazione corretta delle ganasce (chi conosce questo tipo di freni sa perchè...) è tornata uno splendore. Ovvio che un disco sarebbe più efficace ma adoro questa soluzione!

Il secondo limite, sempre a detta dei meccanici dell'epoca, era il cambio a 4 rapporti perfetto per la versione 700 ma troppo corto per le lunghe distanze su questa 750 potenziata.

In questo caso è stato montato un cambio a 5 marce proprio della versione 850. Motore più elastico e meno giri motore in 5a marcia! Direi perfetto.

Ovviamente per farla diventare un'Ambassador non si poteva mantenere il cambio a destra. Infatti sono stati installati tutti i leveraggi (delle versioni Americane) per portare la leva a bilancere a sinistra con relative pedane di appoggio.

Per il resto, tutta la parte meccanica è rimasta immutata, tranne per un upgrade dei cilindri motore, anch'esso vivamente consigliato dalla stessa Guzzi per problemi di durata e affidabilità. Infatti i cilindri originali erano in ghisa e tendevano ad usurarsi precocemente. Quelli che ho trovato montati sono con il riporto in NiGusil o Nikasil che dir si voglia. Antesegnano di tutti i cilindri moderni che vengono trattati superficialmente con metalli nobili estremamente più duri e durevoli. Capitolo a parte per un piccolo trafilamento da una testata.

Modifiche estetiche.

Come detto in precedenza, la moto aveva una configurazione "Ambassador" molto simile alla versione "California che comprendeva un parabrezza trasparente alto, i fari supplementari anteriori, il cruscotto a strumento singolo, il manubrio a corna di bue e la sella larga. La chiave di accensione era stata spostata a sinistra della sella ed era stato installato il portapacchi a sbalzo posteriore. Oltre ai paramotore e para testate cromati.

Ora, esteticamente non era per niente brutta ma per i miei gusti era forse un pò troppo americana. troppo. Preferivo qualcosa di più minimale.

Via subito quel sellone enorme in funzione di una bella seduta monoposto, dove la parte del passeggero è stata sostituita da un portapacchi piccolo e nero.

Via anche le strutture cromate sulle teste. Per me i cilindri tondi sono un'opera d'arte così come sono!

Via il grande parabrezza ed al suo posto un bellissimo cupolino con plexi dell'epoca (tipo Falcone per capirci) ma con tutta la tiranteria per il montaggio ad hoc ed originale. Anche i fari supplementari sono stati rimossi e per avere buona visibilità ho pulito il faro originale e la sua parabola installando una lampadina H4 moderna, no led.).

Ciliegina sulla torta, un conoscente poi diventato amico, mi ha ceduto una struttura rigida originale per le borse in vetroresina piccole laterali.

A questo punto, il manubrio grande a corna di bue, seppur comodo, non si intonava più allo stile della moto e l'ho rimosso per uno originale!